Stufe o caldaie a gas
Le stufe a gas possono costituire elementi di rischio se non sono installate
correttamente o sono in cattivo stato di manutenzione.
Ricordarsi che secondo la normativa vigente sulla sicurezza degli impianti,
ogni impianto a gas deve essere controllato ogni anno da un tecnico
abilitato.
Rischio di fughe di gas e intossicazione acuta
da Ossido di Carbonio (CO)
Un grande pericolo spesso mortale è rappresentato dall'intossicazione
acuta da Ossido di Carbonio (CO) che è un gas inodore. Questo
gas può essere presente nell'aria in concentrazioni pericolose
a causa di problemi legati all'insufficiente ventilazione dell'ambiente,
alla scarsa o mancata evacuazione dei prodotti da combustione o a causa
di perdite o fughe di gas da apparecchi difettosi (stufe o scaldabagni
a gas senza idonea manutenzione). L'intossicazione acuta spesso causa
la morte.
Rischio di Esplosione
Negli impianti funzionanti a gas metano ogni fuga di gas costituisce
un grave rischio di esplosione: per innescarla è sufficiente
una scintilla provocata da un elemento dell'impianto elettrico (anche
dal solo campanello della porta) o l'accensione di un fiammifero.
Per
evitare fuga di gas:
Attenersi alle leggi e norme tecniche che regolamentano l'utilizzo dei
gas combustibili:
- Legge 6 dicembre 1971 n.1083 "Norme per la sicurezza dell'impiego
del gas combustibile
- Legge 5 marzo 1990 n.46 "Norme per la sicurezza degli impianti"
Queste leggi prevedono che gli impianti siano realizzati secondo "regola
di buona tecnica per la salvaguardia della sicurezza"(Regola dell'arte)
ed indicano nelle norme CEI ed UNI (UNI CIG per il gas)gli strumenti
adeguati per conseguire l'obiettivo . In particolare gli impianti a
gas , per gli usi domestici e similari, devono essere realizzati nel
rispetto delle seguenti norme:
UNI CIG 7129 "Impianti a gas per usi domestici alimentati da rete
di distribuzione"
UNI CIG 7131 "Impianti a gas per usi domestici alimentati da bombole"
Gli infortuni elettrici
sono generalmente mortali, pertanto si raccomanda innanzi tutto di verificare
che tutti gli impianti siano realizzati secondo norma di legge (46/90,
Norme CEI) e che gli apparecchi siano dotati del marchio IMQ (Istituto
Marchio Qualità) o di marchio estero equivalente ed inoltre:
Per
evitare gli infortuni elettrici:
Gli interruttori differenziali, l'impianto di terra, la rete, le prese
e gli interruttori, ognuno di questi elementi contribuisce a rendere
sicuro l'impianto e richiede cura ed attenzione, sia nella fase d'installazione
che nella fase di manutenzione.
In particolare occorre:
assicurarsi che vi sia "la messa a terra" dell'impianto elettrico
adottare interruttori "salvavita"
assicurarsi che l'impianto sia sempre in ottimo stato, così anche
le spine ed i fili.
l'installazione e la manutenzione degli impianti elettrici devono essere
realizzate da tecnici abilitati ai sensi della legge 46/90. A fine lavoro
il tecnico è tenuto a rilasciare la dichiarazione di conformità
dell'impianto, che ne garantisce la sicurezza e la rispondenza a quanto
disposto dalla legge 46/90.
Norme da osservare per una corretta manutenzione
degli impianti di riscaldameto:
Almeno una volta l'anno far controllare tutto l'impianto, non soltanto
la caldaia. Il manutentore, al termine del controllo, deve consegnare
al responsabile dell'impianto copia della "Dichiarazione attestante
il controllo tecnico dell'impianto", chiamata anche, in gergo tecnico,
"Allegato H", da lui compilata e sottoscritta, che deve essere
firmata per presa visione.
Almeno con cadenza biennale far controllare il rendimento di combustione
dell'impianto. I valori rilevati saranno riportati sulla "Dichiarazione
attestante il controllo tecnico dell'impianto" (Allegato H), compilata
e sottoscritta dal manutentore al termine dei controlli. Il manutentore
ne consegnerà copia, da firmare per presa visione.
Rivolgersi sempre ad una ditta abilitata ai sensi della legge n. 46
del 1990 per tutte le operazioni di controllo e manutenzione. Le associazioni
di categoria e le Camere di commercio vi potranno fornire gli elenchi
o comunque utili indicazioni in merito.
Fonte:
D.G. Prevenzione sanitaria - CCM